Nella pancia dei 5 Stelle: Viaggio nei bassifondi del Web grillino. (Italian Edition) by Mauro Martinez

Nella pancia dei 5 Stelle: Viaggio nei bassifondi del Web grillino. (Italian Edition) by Mauro Martinez

autore:Mauro Martinez [Martinez, Mauro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: UNKNOWN
pubblicato: 2018-02-02T23:00:00+00:00


Rinventiamoci gli antenati: Pertini, Almirante e Berlinguer erano del M5S.

In un partito nuovo, che nasce praticamente per volontà di una società di marketing e di un personaggio del mondo dello spettacolo, può nascere il problema delle “radici”. Le famose domande del “chi siamo?”, “da dove veniamo?” possono sorgere spontanee in un gruppo che in pochi anni, da zero, è diventato il primo partito italiano.

E’ buona cosa quindi, come fanno le persone che di colpo acquisiscono un titolo nobiliare e vanno dal rigattiere per acquistare quadri con finti antenati, crearsi una sorta di Pantheon di personaggi illustri del passato che– potenzialmente– sarebbero stati dei 5 Stelle ante litteram. Ovviamente è un’operazione che non presenta rischi eccessivi in quanto il personaggio oggetto delle attenzioni pentastellate, essendo defunto, non ha modo di manifestare il proprio dissenso.

Se volessimo ipotizzare un podio di questo Pantheon, il primo posto spetta senza dubbio al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, arruolato di forza nella compagine pentastellata dove è diventato una sorta di nume protettore. Il motto “quando c’era lui” – altro sintomo del superamento delle ideologie veteronovecentesche da parte del Movimento – non è più riferito alla buonanima di Mussolini, ma a Pertini.

All’ex Presidente, che ha il vantaggio di essere sempre stato popolarissimo in tutta Italia e in maniera trasversale rispetto ai partiti, vengono attribuite idee e posizioni che– forzatamente o meno – ispirano il pensiero pentastellato. Secondo la vulgata del M5S Pertini era, o sarebbe stato, contro la casta dei politici corrotti, ovviamente pidioti, contro l’Europa e contro l’Euro, certamente contro gli immigrati, la Merkel, ecc... ecc.... Ed è appurato che qualche “vaffà” lo abbia anche esclamato, visto che era uno che non le mandava a dire. Insomma sarebbe stato un perfetto leader del M5S.

Vedere tanti post su Pertini e il goffo tentativo da parte dei grillini di appropriarsi di un personaggio così caro a tutti gli italiani e che è ancora un patrimonio comune a tutti, mi ha fatto stare male. Quasi come quando Berlusconi, inventando il suo “Forza Italia” ha tolto a tanti concittadini la gioia di poter incitare la nazionale di calcio con il grido più ovvio e naturale.

Comunque è un dato di fatto. Pertini era del Movimento 5 Stelle, anche se non saprei dire quale sarebbe stata la reazione del caro Sandro all’idea di ascoltare il giovane Di Maio che spiega ai suoi seguaci come il fascismo e l’antifascismo siano ormai solo retaggi polverosi del secolo scorso, mandati in soffitta dalla gloriosa Rivoluzione a 5 Stelle. Secondo me non sarebbe stato d’accordo.

Ma il passo successivo all’arruolamento coatto di Pertini nel Movimento è stato quello ancora più raccapricciante dell’accostamento ideale con i capi del Movimento. Prima Grillo e ora Di Maio.

L’operazione di marketing è particolarmente utile perchè fa associare, nella testa dell’elettore, tutto lo spessore, la storia, la popolarità, il carisma del vecchio Presidente allo scarso curriculum vitae del giovane Di Maio. Si narra che Pertini andasse in giro senza scorta... Ma anche Di Maio lo fa! E quindi: Pertini = Di Maio. Nello schema semplice dei ragionamenti della pancia grillina l’equazione è risolta.



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