Terrore dal mare by William Langewiesche

autore:William Langewiesche [Langewiesche, William]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2016-04-16T16:00:00+00:00

IN MEMORIA

delle oltre ottocentocinquanta vittime innocenti

mai dimenticate da noi tutti

purtuttavia abbandonate dai rispettivi paesi

Svezia, Finlandia, Estonia

che hanno nascosto la verità

e rifiutato di trovare i colpevoli.

La parabola di questa donna energica, e animata dalle migliori intenzioni, è piuttosto singolare. Figlia di un operaio dei cantieri navali di Amburgo – e questo forse spiega la sua attrazione per il mare – Rabe ha studiato all’Università di Berlino, e come giornalista ha girato reportage in mezzo mondo, Cina inclusa, accumulando esperienze su esperienze. Eppure è come se non avesse il senso delle proporzioni – specie di quelle del mare. Ora, visto su una mappa, o dall’alto, il Baltico può sembrare molto piccolo e addomesticato. Di fatto, già nel suo libro Rabe sottovaluta la dimensione delle onde che l’Estonia si è trovata ad affrontare, e nel film la nave procede in acque sostanzialmente calme. Per ragioni non chiare, e magari solo in questo caso, Rabe rifiuta l’idea che la storia possa essere complessa, e ritiene che chi la pensa diversamente sia una vittima, se non un complice, dei poteri occulti. A differenza di molti complottisti, tuttavia, non soffre di paranoia, anche se è possibile che l’esercizio di una professione molto pericolosa da un punto di vista concettuale, e cioè la ricerca della verità a tutti i costi, l’abbia sospinta in un vicolo cieco da cui non è detto riesca a uscire facilmente. Basta guardare il suo film. Sul piano cinematografico non sta in piedi, ma come parto di fantasia è di estremo interesse. Al termine della proiezione, uno dei critici mi si è avvicinato confessando che la storia, almeno per lui, aveva molti punti oscuri. E per me? Ho fatto spallucce. Per spiegargliela mi ci sarebbero voluti troppi salti logici, e comunque in questo caso la trama c’entrava fino a un certo punto. Rabe stessa mi aveva detto che il suo vero scopo era raggiungere un pubblico più ampio possibile. Fin qui la sua anima pragmatica. Ma su un altro piano il film intendeva riportare ordine in un luogo che ordinato non è, il mare in una notte di tempesta, dove una nave in avaria sta affondando. Certo, sullo schermo un briciolo di civiltà si tira sempre fuori – magari costringendo Donald Sutherland a scendere da un elicottero e a confessare i suoi misfatti.

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