Trantatre lezioni su Lenin by Antonio Negri

Trantatre lezioni su Lenin by Antonio Negri

autore:Antonio Negri
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Lenin, Filosofia,
editore: Manifestolibri
pubblicato: 2018-07-05T04:00:00+00:00


17. LENIN LEGGE HEGEL

Abbiamo tentato di definire la situazione nella quale erano venuti formandosi i quaderni di Lenin sulla dialettica e sull'imperialismo. Cominciamo ora a studiare il nucleo centrale dei Quaderni Filosofici, e cioè, propriamente, dei quaderni di Lenin sulla dialettica. Il nucleo centrale di questi quaderni consiste infatti nel commento alla Scienza della logica di Hegel. La condizione particolare nella quale lo studio di Lenin è costretto – talora sembra che questi studi rappresentino più un momento di evasione dalla miseria del momento che una necessità teorica – reagisce in maniera fortunata e drammatica con l'impegno complessivo del nostro autore. Lo studio della dialettica assume un ruolo assolutamente fondamentale, la dialettica dà finalmente forma teorica alla capacità leninista di rovesciamento, di inversione politica, di indicazione commisurata alle esigenze del momento, ma sostenuta sempre da un impianto teorico conseguente. Qui si scopre ed assume forma specifica il paradosso del pensiero di Lenin: in lui tutti i passaggi, tutti i rovesciamenti di linea politica, non appaiono mai in termini opportunistici, né rappresentano la semplice riduzione della volontà politica alla necessità dei fatti che vengono di volta in volta emergendo; e ciò accade perché esiste all'interno del suo discorso una continuità costruita e sempre legata alla particolare composizione di classe; ed è sempre all'interno di questa che il discorso di Lenin produce conseguenze di tipo organizzativo e politico. Bene, tutto questo non basta: in effetti l'intenzione politica di Lenin resta monca di un adeguato sostrato teorico finché non interviene questa lettura di Hegel. È un'esigenza generale del pensiero rivoluzionario che Lenin interpreta in questo modo: non è quindi un caso che, come si ricordava, la situazione si ripeta e che questi scritti (pubblicati nei primi anni trenta in Russia) fossero già nel ’37 utilizzati da un altro grande dirigente del movimento operaio, cioè Mao-Tse Tung, in alcune considerazioni e polemiche fondamentali di metodo (nello scritto sulla pratica e nello scritto sulla contraddizione) che colgono in questo tipo di lettura di Hegel un fondamento essenziale del discorso teorico marxista.

Dunque, l'opera che Lenin commenta è la Scienza della logica di Hegel; cioè l'opera fondamentale (con la Fenomenologia dello spinto, che costituisce la summa e la conclusione del primo periodo della filosofia hegeliana) del filosofo tedesco.16 La scienza della logica si fonda, nello sviluppo del pensiero di Hegel, su alcuni concetti che cercheremo di chiarire e che d'altra parte Lenin fa risaltare nel suo commento in maniera precisa. Hegel è un filosofo idealista. Ora, una filosofia idealista si caratterizza per l'affermazione che la verità (l'essere, l'esistenza della verità) è nell'idea e che il pensiero trova forme di realizzazione che sono di volta in volta più o meno pure, più o meno reali. Nell'idealismo il vero mondo e la verità abitano fuori dalle cose che si offrono all'esperienza: secondo il meccanismo platonico e soprattutto neo-platonico, cioè secondo la tradizione dell'idealismo, dell'idealismo religioso, il mondo reale è una semplice proiezione del mondo ideale e il primo può avere un carattere di maggiore o minore partecipazione al secondo; comunque non conclude (né può concludere) in maniera totale la verità.



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