Triplo gioco by Joby Warrick

Triplo gioco by Joby Warrick

autore:Joby Warrick [Warrick, Joby]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2019-11-10T23:00:00+00:00


11. Sospeso

Langley, Virginia – novembre 2009

Le rivelazioni della spia Humam al-Balawi erano un godimento da cento megabyte, un fulmine a ciel sereno. Ma il colpo successivo lasciò tutti senza parole.

Arrivò ancora per email al suo referente bin Zeid, stavolta sotto forma di semplice messaggio scritto. Il dottor Balawi aveva un nuovo paziente. Il suo nome era Ayman al-Zawahiri. Il giordano aveva stabilito un contatto diretto con il vicecomandante di al-Qaida, secondo solo a Osama bin Laden in persona.

Balawi, raccontando gli eventi, diceva di essere sorpreso come chiunque altro. Un giorno gli avevano detto che Zawahiri aveva dei problemi, poi all’improvviso si era trovato davanti il capo terrorista, barbuto e occhialuto, che gli chiedeva una cura. Zawahiri, anche lui medico, soffriva per una serie di complicazioni legate al diabete e aveva bisogno di consigli e, sperava, di qualche medicina. Non era facile per Zawahiri, ricercato con una taglia di venticinque milioni di dollari sulla testa, scriversi da solo le ricette.

Balawi accettò felice e pochi minuti dopo rimase solo con Zawahiri, a esaminare l’uomo che aveva contribuito a ideare gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001.

Nella sua email, Balawi forniva una sintesi delle condizioni di salute di Zawahiri, nonché una sua anamnesi, con dettagli che coincidevano perfettamente con le informazioni che la CIA aveva ottenuto anni prima dai funzionari dell’intelligence in Egitto, il paese natale di Zawahiri. Cosa più importante di tutte, Balawi rivelava di aver programmato una visita di controllo con il suo paziente. Avrebbe rivisto Zawahiri nel giro di poche settimane.

Da Kabul ad Amman a Langley, gli edifici di marmo parvero scossi dalle fondamenta. L’ultima volta che la CIA aveva avuto sentore di Zawahiri era stato nel 2006, quando l’agenzia aveva bombardato una casa nel Pakistan sudoccidentale in base a una informazione sbagliata secondo la quale Zawahiri vi stava cenando; dal 2002 non c’erano avvistamenti sicuri di Zawahiri da parte di un informatore di un governo occidentale.

Ora tutti coloro che avevano accesso ai documenti top secret volevano sapere della “fonte d’oro” che era stata alla presenza del terrorista.

Anche la Casa Bianca doveva essere informata.

Leon Panetta incontrò alcuni membri della sicurezza nazionale dell’amministrazione Obama per aggiornarli sugli incredibili sviluppi. Il direttore della CIA in persona fece da relatore e fra i presenti seduti attorno al tavolo c’erano James L. Jones, consigliere per la sicurezza nazionale, Dennis C. Blair, direttore dell’intelligence nazionale, e Rahm Emanuel, vecchio amico di Panetta e capo di gabinetto della Casa Bianca. In seguito Panetta ripeté la relazione in un’udienza privata con il presidente degli Stati Uniti.

“Ci sono indizi che [Balawi] potrebbe avere accesso a Zawahiri,” annunciò Panetta in tono deliberatamente smorzato. Il prossimo passo, disse, consisteva nell’incontrare l’informatore e addestrarlo per un nuovo compito importante.

“Se riusciamo a incontrarlo e a dargli la tecnologia giusta, abbiamo la possibilità di prendere Zawahiri,” disse Panetta.

La reazione fu istantanea e drammatica. I funzionari della sicurezza nazionale volevano sapere quanto tempo ci sarebbe voluto.

“Tutti erano super entusiasti,” disse con notevole understatement uno dei funzionari della sicurezza presenti alla relazione. “Per la prima volta da molto tempo avevamo la possibilità di prendere il Numero Due.



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