Uguaglianza, libert, democrazia by Leonardo Morlino;

autore:Leonardo, Morlino; [Morlino, Leonardo ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Studi e Ricerche
ISBN: 9788815367433
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2021-08-15T00:00:00+00:00

Francia

8

12

20

Germania

2

2

3

8

Italia

5

6

4

3

1

19

Polonia

6

6

7

19

Spagna

4

6

10

Regno Unito

4

5

9

Tot.

29

12

36

3

4

84

Note: (*) sono inclusi le tre «grandi coalizioni» tedesche e il governo italiano con la Lega e il M5S.

Fonte: www.parlgov.org.

L’impatto della crisi economica del 2008 ha anche influenzato i pattern di alternanza al governo, il loro numero e la loro qualità, parziale o totale (si veda Mair [2006]), nonché l’«impossibilità» di ricambio al governo. Iniziamo con l’orientamento ideologico dei governi in carica (si veda la tab. 5). In Francia e Italia, forze politiche conservatrici erano in carica quando la crisi è iniziata, ossia i gollisti dell’UMP in Francia e i governi di centro-destra di Berlusconi in Italia, mentre in Spagna vi era un governo socialista. In questi tre paesi, la crisi ha favorito cambiamenti governativi a beneficio del Partito Socialista in Francia (il Presidente francese Hollande aveva sostituito il gollista Presidente Sarkozy nel 2012) e del Partito Democratico in Italia. Il caso italiano è abbastanza significativo in quanto, dopo le dimissioni del governo Berlusconi nel 2011, vi è stato un ritorno (dopo gli anni Novanta) ad un governo tecnico guidato da Mario Monti (insediatosi con il voto di fiducia dall’87% dei parlamentari), che aveva evitato che gli elettori esprimessero la loro posizione sulla crisi di governo direttamente nelle urne. Successivamente, vedremo come nel complesso le elezioni abbiamo perso la loro «decisività» non riuscendo ad identificare una maggioranza chiara (2013 e 2018) e rendendo necessario il ricorso ad un governo di coalizione post-elettorale.

Quanto alla Francia, non bisogna dimenticare che questo paese ha una forma di governo semipresidenziale e che la posta principale della competizione è pertanto la Presidenza. Le elezioni del maggio 2017 hanno segnato il successo di Emmanuel Macron, soprattutto alla luce della riforma costituzionale del 2000 che – rendendo quinquennale il mandato presidenziale e collegandolo alla durata dell’Assemblea – favorisce la congruenza tra la maggioranza presidenziale e quella parlamentare rendendole pressoché simili. In effetti, le elezioni parlamentari del 18 giugno 2017 hanno portato alla vittoria il partito presidenziale (La République En Marche!), che ha eletto Macron con il 28% dei voti consentendo la formazione di un governo guidato dal Primo Ministro Philippe. Sia in Italia che in Francia, comunque, i partiti della sinistra radicale sono stati esclusi dal governo. In Italia dobbiamo ritornare ai governi di centro-sinistra degli anni Novanta e del 2006 per trovare la presenza di questi partiti al governo. In Francia bisogna risalire al 1997 e nei governi più recenti in coalizione con i Socialisti sono stati i Verdi e i Radicali. Successivamente, in entrambi i paesi problemi di gestione della crisi economica e vari scandali politici hanno aggravato le difficoltà dei partiti tradizionali, spianando la strada al successo elettorale di outsider politici come LREM in Francia e il M5S in Italia.

In Spagna, la crisi ha favorito i partiti conservatori, almeno fino alle prime elezioni del 2019 quando il PP è riuscito a ottenere solo il 16,7%, il peggiore risultato nella sua storia. Tuttavia, il PP ha conseguito un risultato migliore, il 20,8%, nelle seconde elezioni del 2019. Risultati elettorali di questo tipo hanno causato l’indebolimento delle maggioranze parlamentari ed una minore coesione dei governi.

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