Vento nero by Clive Cussler & Dirk Cussler

Vento nero by Clive Cussler & Dirk Cussler

autore:Clive Cussler & Dirk Cussler [Cussler, Clive & Cussler, Dirk]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:38:16+00:00


30

Dopo un giorno e mezzo di navigazione in direzione nord, la Baekje accostò gradualmente procedendo verso oriente. Avvistato il punto di appro-do all’imbrunire, attese l’oscurità prima di scivolare all’interno di un ampio porto avvolto da una densa foschia. Dando per scontato di aver davvero puntato verso la Corea, e basandosi sulla quantità di navi da carico battenti bandiera internazionale che avevano superato nell’entrare in rada, Dirk e Summer supposero correttamente di trovarsi nella grande città portuale di Inchon, nel Sud.

La posacavi superò con calma le vaste banchine riservate al traffico commerciale, impegnate giorno e notte nel carico e scarico delle gigantesche portacontainer. Accostando per nord, la Baekje oltrepassò il terminal di una raffineria, aggirando una nave cisterna coperta di ruggine prima d’inoltrarsi in un angolo più. appartato del porto. Dopo essere passata accanto a un cantiere dall’aria decrepita che ospitava decine di scafi in demolizione, la nave rallentò in prossimità di uno stretto canale laterale che scorreva in direzione nord-ovest. All’imboccatura del canale sorgeva una garit-ta con un piccolo motoscafo ormeggiato accanto, sotto un’insegna arruggi-nita che proclamava in coreano: SERVIZI MARITTIMI KANG - PRIVATO.

Il comandante guidò dolcemente la nave lungo il canale procedendo a bassa velocità per parecchie centinaia di metri prima di superare una stretta ansa, oltre la quale la via d’acqua sfociava in una piccola laguna che appariva ancor più minuscola a causa di un paio di smisurati dock coperti situati all’estremità opposta della baia. Con la facilità con cui s’infila un’auto in un garage, il comandante della Baekje guidò la nave all’interno di uno degli enormi hangar che torreggiavano una buona quindicina di metri al di sopra del castello di prua. La nave venne ormeggiata alla luce di accecanti lampade alogene appese al soffitto, mentre una grossa porta idraulica scivolava silenziosa alle loro spalle nascondendo completamente la posacavi a occhi estranei.

Subito fu avvicinata una gru, e una mezza dozzina di operai prese a scaricare i contenitori nei quali erano custoditi gli ordigni, deponendoli sul molo sotto la supervisione di Tongju. Una volta impilate le bombe in u-n’ordinata piramide, un grosso furgone bianco si avvicinò in retromarcia al carico lungo la banchina. Un altro gruppo di uomini in tuta color turchino caricò le armi nel retro del mezzo, allontanandosi quindi dalla nave. Mentre svoltava l’angolo all’estremità del molo, Tongju riuscì a scorgere il familiare lampo blu dipinto sulla fiancata del camion, sotto la scritta KANG

SATELLITE TELECOMMUNICATIONS CORP.

Tongju era intento a osservare il furgone che lasciava l’hangar attraverso un corridoio sorvegliato, quando venne avvicinato da Kim. «Il signor Kang sarà lieto di sapere che abbiamo recuperato tutte le armi.»

«Già, sebbene due su dodici siano inutilizzabili. I piloti del veicolo subacqueo hanno spezzato gli involucri disperdendo l’agente nell’acqua. Un incidente, sostengono, dovuto alla mancanza di visibilità in acqua.»

«Una perdita trascurabile. Nel complesso, la missione si è conclusa in modo molto soddisfacente.»

«Vero, ma ci rimane ancora un compito arduo da assolvere. Sto portando da Kang i prigionieri in modo che possa interrogarli. Confido che porterà a termine i preparativi relativi alla nave in modo soddisfacente.



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