Vittime by Benny Morris

Vittime by Benny Morris

autore:Benny Morris [Morris, Benny]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2017-07-14T22:00:00+00:00


Il terrorismo palestinese e la «guerra clandestina», 1968-73

IL 23 LUGLIO 1968 tre palestinesi del FPLP, con pistole e granate, dirottarono un aereo passeggeri dell’El Al in volo da Roma a Tel Aviv. Costrinsero il pilota ad atterrare ad Algeri, e in seguito poterono lasciare l’Algeria indisturbati. I passeggeri israeliani furono rilasciati dalle autorità algerine dopo quasi cinque settimane, dopo che Israele ebbe accettato di liberare 15 detenuti palestinesi.

In effetti, il dirottamento fu il primo episodio di una campagna terroristica palestinese contro obiettivi israeliani all’estero. In seguito furono presi di mira anche paesi occidentali «filoisraeliani» e, raramente, paesi arabi moderati come la Giordania, oltre a istituzioni ed esponenti israeliani in tutto il mondo. La recrudescenza del terrorismo internazionale era collegata alla natura e al livello delle operazioni dell’IDF lungo il confine libanese. I gruppi palestinesi cercavano bersagli più semplici all’estero quando le incursioni attraverso il confine diventavano difficili. Ma detta recrudescenza era anche collegata a scontri ideologici e mutamenti politici nell’ambito delle formazioni palestinesi, e alla competizione tra loro. Fatah, principale componente dell’OLP, in generale era contraria alle azioni terroristiche all’estero, che considerava controproducenti. Ma dopo l’espulsione dalla Giordania, promosse una campagna terroristica dapprima contro obiettivi giordani, poi contro obiettivi israeliani e occidentali. Una seconda ondata di operazioni antisraeliane all’estero seguì l’invasione del Libano del 1982 e le conseguenti lotte intestine in Fatah e nell’OLP.

Il FPLP di Habash, d’altra parte, in generale appoggiò queste operazioni per ragioni organizzative e ideologiche, ma moderò le sue reali attività in relazione alle concrete situazioni politiche e militari nell’OLP e in Medio Oriente. Date le sue piccole dimensioni, difficilmente il FPLP poteva sperare di far sentire il suo peso con incursioni attraverso i confini israeliani, anche qualora fosse stato possibile; le operazioni all’estero, ben più spettacolari e capaci di attirare l’attenzione dei media, erano tutt’altra cosa. Queste considerazioni sottendevano anche le campagne terroristiche internazionali di altri gruppuscoli palestinesi. Organizzazioni come quella di Abu Nidal non soffrirono mai d’inibizioni ideologiche, e nei decenni seguenti, a intervalli quasi regolari, sferrarono attacchi contro obiettivi europei, arabi e palestinesi moderati; presero inoltre di mira obiettivi israeliani ed ebraici, ma più raramente.

Il dirottamento aereo fu «inventato» negli anni ’60 da terroristi latino-americani legati al regime cubano. Ma i palestinesi, pur non essendo gli ideatori, perfezionarono il genere. Tra il 1968 e il 1977 le loro organizzazioni dirottarono o tentarono di dirottare 29 aerei. Furono anche i primi ad attaccare gli aerei di linea con armi leggere e razzi. Il 26 dicembre 1968, terroristi del FPLP aprirono il fuoco contro un aereo dell’El Al in fase di atterraggio ad Atene, uccidendo un passeggero e ferendo una hostess. Furono anche i primi a fare esplodere in volo aerei di linea per mezzo di detonatori a tempo o altimetrici. Il 21 febbraio 1970 un jet della Swissair in volo da Zurigo a Israele fu fatto esplodere dal FPLP-Comando generale (la fazione dissidente del FPLP capeggiata da Ahmad Jibril), uccidendo 47 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio, fra i quali 13 israeliani. Un’altra bomba



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