Zolo by Chi dice umanita

Zolo by Chi dice umanita

autore:Chi dice umanita
La lingua: it
Format: mobi, epub
pubblicato: 2012-12-15T15:19:08+00:00


Capitolo quarto

UNA «GIUSTIZIA POLITICA» INTERNAZIONALE

1. "Un Tribunale in guerra".

Nella guerra di Bosnia-Erzegovina e in quella per il Kosovo è accaduto un fatto senza precedenti: per la prima volta nella storia un conflitto armato si è svolto in presenza di un organo penale internazionale competente a giudicare i crimini commessi dalle parti. Il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia, costituito nel maggio 1993 dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ha esercitato la funzione di accertare sul campo e di sanzionare le violazioni del diritto internazionale commesse dai combattenti. Quasi come arbitri durante un incontro sportivo, i rappresentanti del Tribunale sono più volte intervenuti nel corso degli scontri armati, svolgendo indagini, esprimendo pareri e decidendo incriminazioni.

Nella guerra di Bosnia-Erzegovina i contendenti sono stati i serbi, i croati e i bosniaci musulmani, mentre la Nato ha svolto un ruolo militare tutto sommato marginale. La sola eccezione sono stati gli attacchi aerei contro le postazioni serbe durante l'operazione

"Deliberate Force", che hanno portato alla rapida conclusione del conflitto e alla pace di Dayton.

Durante i 78 giorni della guerra per il Kosovo, protagoniste assolute del conflitto sono state invece le forze aeree della Nato, costituite, per circa l'80 per cento dell'attività militare, dagli Stati Uniti.

Ad esse si sono contrapposti l'esercito e i corpi di sicurezza serbi.

A differenza dei Tribunali di Norimberga e di Tokyo, che erano dei tribunali militari voluti dai vincitori contro i vinti, il Tribunale dell'Aia per la ex Jugoslavia ha operato - ed opera tuttora - come un organo formalmente imparziale. Le corti giudicanti sono infatti composte da giudici che non sono stati designati unilateralmente da una delle parti in conflitto e provengono da diverse aree culturali del mondo, incluse l'Africa e l'Asia. Nella guerra per il Kosovo entrambi i contendenti - anche qui a differenza dei casi di Norimberga e di Tokyo

- avevano riconosciuto in precedenza la giurisdizione del Tribunale. La Federazione Jugoslava, nonostante una iniziale resistenza, aveva accettato la competenza del Tribunale in forza di una clausola degli accordi di Dayton, imposta dagli Stati Uniti. Anche le autorità militari della Nato - secondo una dichiarazione del procuratore generale, la canadese Louise Arbour, del maggio 1999 - avevano esplicitamente riconosciuto la giurisdizione del Tribunale dell'Aia. La Nato aveva assicurato la sua piena disponibilità a collaborare alle eventuali attività investigative del Tribunale nei confronti di propri membri (1).

Si dovrebbe dunque concludere che per la prima volta nella storia il cosiddetto "ius in bello" ha trovato immediata e concreta applicazione nel teatro di guerra: un'autorità giudiziaria imparziale e riconosciuta da entrambe le parti ha vigilato perché i contendenti rispettassero il diritto bellico, pronta, in caso di violazione, a perseguire i responsabili. La clamorosa incriminazione di Slobodan Milosevic e di alti esponenti del governo iugoslavo mentre infuriavano i bombardamenti della Nato andrebbe dunque vista come la prova di questa inedita efficacia e prontezza della reazione giudiziaria. E altrettanto andrebbe pensato a proposito della taglia di cinque milioni di dollari che il Dipartimento di Stato americano ha prontamente offerto a favore di chi collaborasse con il Tribunale dell'Aia alla cattura del presidente iugoslavo e dei suoi collaboratori.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.