Willingham Michelle - 2009 - Sciarada per il conte by Willingham Michelle

Willingham Michelle - 2009 - Sciarada per il conte by Willingham Michelle

autore:Willingham Michelle [Willingham Michelle]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788861837287
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2011-04-14T22:00:00+00:00


«Lady Whitmore?» chiamò una voce maschile. Emily aprì gli occhi e si trovò di fronte Farnsworth. Aveva la schiena indolenzita e non sapeva che ora fosse. Ma doveva essere mattina. Il maggiordomo aveva in mano un vassoio con la colazione e lei fu tentata di portarglielo via. In quel momento, niente le sembrava più allettante di una tazza di tè caldo.

«Lasciate, me ne occuperò io» si offrì, alzandosi in piedi. «Aprite la porta, per favore» soggiunse, dopo essersi impossessata del vassoio.

Farnsworth obbedì, e quando Emily entrò nella stanza rimase a bocca aperta davanti alla scena che si presentò ai suoi occhi. Stephen era abbandonato in poltrona con Victoria addormentata sul suo petto.

Il marito doveva aver camminato su e giù per ore con la bambina in braccio, pensò, in preda alla commozione. Avanzò in punta di piedi per non svegliare i due dormienti e depose il vassoio sul tavolino vicino alla poltrona. Il marito teneva un braccio saldamente stretto attorno al corpo della bambina e Victoria gli serrava un lembo della veste da camera nella piccola mano chiusa a pugno.

Quella vista la intenerì e avrebbe voluto esprimere a Stephen tutta la sua gratitudine per l’aiuto che le dava con i bambini. La sera precedente si era assunto il compito di tacitare il capriccio di Royce e poi si era sobbarcato il pianto di Victoria.

Emily allungò la mano e gli scostò il ciuffo ribelle che gli ricadeva sulla fronte. Poi, spinta da un impulso improvviso, si chinò a baciarlo.

Al contatto delle loro labbra, Stephen si svegliò e per un istante rimase disorientato, come se non ricordasse dove si trovava. Poi si sollevò con cautela, attento a non svegliare Victoria.

«Come sei riuscito a farla addormentare?» volle sapere Emily.

«Le ho messo quello sotto l’orecchio sinistro» rispose Stephen, indicando un lenzuolino. «Ieri sera continuava a tirarselo verso il viso e mi era sembrato che il caldo la facesse stare tranquilla. Penso sia meglio chiamare il dottor Parsons.»

Lei versò il tè in una tazza e gliela porse. «Sì» convenne, togliendogli Victoria dalle braccia.

La bambina si lamentò nel sonno, ma non si destò, permettendo a Emily di adagiarla nella culla.

«Qualcosa mi dice che ieri sera non mi hai aspettato a letto» mormorò Stephen, sorbendo un sorso di tè.

«Ho dormito qua fuori» confessò lei, stringendosi nelle spalle.

«Questa sera lo farai nel mio letto» replicò lui con voce calda e profonda.

«Stephen, non penso che...»

«Ti ho fatto piangere, e mi dispiace» la interruppe lui. «Ma non perché ti avevo toccato. A proposito, prima non mi hai dato un vero bacio.»

«Era un modo per dirti grazie. Non volevo disturbarti.»

«Ma io amo essere disturbato da te» asserì lui, piegandosi in avanti e appoggiando i polsi sulle ginocchia.

«Che cosa vuoi, Stephen?» reagì lei. «Non hai neppure deciso se questo matrimonio deve continuare!»

«E se fosse così?»

Lei scosse il capo. «Anche se nessuno minacciasse la tua incolumità e la tua vita non fosse in pericolo, è innegabile che tra noi esiste una grande distanza.»

Stephen si alzò in piedi e si avvicinò. «Anni fa non era così» le ricordò, sollevandole il mento con due dita e guardandola negli occhi.



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