Cani di paglia nell'universo by Ye Chun

Cani di paglia nell'universo by Ye Chun

autore:Ye Chun [Chun, Ye]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Guifeng

1876

Ah Ling corse fuori per primo nella notte, con un secchio in mano per attingere acqua a Trout Creek, il torrente. Guifeng si trovava a soli tre passi dalla casetta che bruciava quando udí lo sparo e il tonfo di Ah Ling che cadeva, il secchio che rimbalzava sul terreno della radura. Un istante dopo, tra il crepitio delle fiamme e il fuggi fuggi degli altri compagni, una voce giunse da dietro gli arbusti all’entrata del campo: «Ecco un altro ratto». Dove le scintille venivano sospinte dal vento, Guifeng intravide un lampo confuso di cappelli, un movimento di spalle, un occhio socchiuso o forse un guizzo di metallo, prima di udire il secondo sparo e di sentir cedere la propria gamba. Allungò la mano e toccò il liquido caldo cadendo.

Si rannicchiò in posizione fetale, tra altri spari e grida e fughe precipitose. «Alzati!» Li Shu gli prese il braccio, tirandolo su. Avanzò zoppicando con Li Shu fino al bosco. Si gettarono dietro il tronco di un albero sul suolo accidentato della foresta. La baita nella quale avevano dormito fino a pochi minuti prima ora ardeva come se si stesse offrendo a un qualche dio irato. «Al fuoco! Al fuoco!» Quante volte sarebbe toccato a Guifeng udire quelle parole e destarsi con le fiamme rosse che lambivano le pareti? Solo pochi minuti prima, quando si era svegliato nella casetta piena di fumo, aveva creduto di essere tornato nella vecchia casa con Feiyan e Duofu nell’incendio dell’anno precedente.

Gli uomini con i fucili discutevano tra loro dietro gli arbusti. Alla luce delle fiamme a Guifeng pareva di vederne i denti, gli occhi, la bocca delle armi, forti e luccicanti. Loro non si consideravano certo cani di paglia. Dovevano vedersi come persone solide, resistenti, capaci di bruciare altre persone per ucciderle.

In un momento di calma, il vento trasportò un suono insolito. Un uomo stava svuotando la vescica canticchiando: un motivo semplice e stranamente dolce, come una ninnananna. Quando il canto si fermò, Guifeng udí gli stivali che schiacciavano le foglie. Poi gli uomini se ne andarono.

Quando il fuoco iniziò a muoversi verso il loro nascondiglio, Guifeng e gli altri attraversarono Trout Creek aiutandosi a vicenda. Esaminarono i feriti. Erano quattro: Ah Ling alla pancia, Guifeng al polpaccio sinistro, un altro al braccio destro, il quarto alla spalla. Si strapparono lembi di tessuto dalle camicie e li avvolsero attorno alle ferite. Avevano le mani che tremavano.

Dall’altra parte del ruscello, il tetto della casetta ebbe un sussulto, e le pareti crollarono. Guifeng si sentí stupido per non avere portato con sé il fucile uscendo dalla baita, e per avere pensato che l’incendio fosse un incidente, come quello a Chinatown l’anno precedente. Era senz’altro piú facile pensare cosí che credere che qualcuno li odiasse al punto da cercare di bruciarli nel sonno. Ma come Chang’er gli aveva detto una volta, «i piú pericolosi sono gli uomini». Il fucile che lui e Feiyan avevano comprato dando retta al suo consiglio ora si stava sicuramente sciogliendo.

L’incendio dell’anno prima aveva



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