Il Templare by Paul Doherty

Il Templare by Paul Doherty

autore:Paul Doherty [Doherty, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: 461
editore: emmebooks
pubblicato: 2018-02-24T16:00:00+00:00


PARTE SETTIMA

Antiochia. Festa di San Lorenzo, 10 agosto 1098

Quo vulneratus insuper, mucorne diro lanceae.

(Dopo essere stato ferito dalla punta

crudele di un'empia lancia.)

Venanzio Fortunato, Inno in onore della Croce

Era ormai quasi piena estate. Nella città l'acqua abbondava, ma i mercati rimanevano vuoti. Firuz, pieno di amarezza, stava diventando più impaziente di Teodoro che l'Esercito di Dio agisse. La situazione dentro e fuori Antiochia continuava a peggiorare. Nell'accampamento si disseppellivano cadaveri per mangiarli, e il cannibalismo dilagava ovunque, mentre in Antiochia il prezzo del cibo era divenuto talmente proibitivo che molti si trascinavano per le vie elemosinando un tozzo di pane. Violenti scontri si verificarono intorno alla Porta del Ponte e a quella di San Giorgio quando Yaghi Siyan fece un disperato tentativo di distruggere i forti e le ridotte improvvisati, ma i franchi insistettero nel blocco. Filtravano notizie. Kerbogha, atabeg del califfo di Baghdad ed emiro di Mossul, si stava avvicinando rapidamente con un enorme esercito, intenzionato a distruggere i franchi. Gli abitanti della città si rianimarono, ma Boemondo e gli altri intensificarono ancor più l'assedio. Firuz presentò un altro appello a Yaghi Siyan per ottenere giustizia, ma Baldur era necessario per guidare sortite dalla Porta del Ponte, e il governatore rifiutò di prendere provvedimenti contro di lui.

Alla fine di maggio, sia gli assediati che gli assedianti stavano ormai cercando un modo per estenuare l'avversario. L'Esercito di Dio, ingannato da certi mercanti di Antiochia, si convinse che la città fosse sul punto di arrendersi e mandò emissari al comando di Walo, conestabile di Francia, attraverso la Porta del Ponte. Gli inviati furono immediatamente circondati e uccisi, e le loro teste mozze lanciate con le catapulte nell'accampamento franco. Il sanguinoso incidente fece aumentare la tensione. Teodoro, temendo che Yaghi Siyan scoprisse il suo complotto, decise che era arrivato il momento di agire. L'ultimo giorno di maggio dell'anno di Nostro Signore 1098, festa della Beata Vergine, salì con Firuz sui bastioni delle "Sorelle Gemelle" e lanciò una freccia con un messaggio nell'oscurità sottostante. Una lanterna lampeggiò tre volte in risposta, segno che il messaggio era stato ricevuto e compreso. Il dado era tratto. Le due torri sarebbero state consegnate la notte del 2 giugno.

Le ore che precedettero il tradimento furono tese e frenetiche. La città si preparava a sostenere altri attacchi e una maggiore penuria di cibo. Giunse la notizia che Kerbogha, a capo di decine e decine di migliaia di uomini, era a un solo giorno di marcia. L'Esercito di Dio sarebbe stato preso in trappola davanti ad Antiochia e completamente distrutto. Divenne essenziale muoversi in fretta. Il tempo passava. Prima dell'alba del 2 giugno, durante il terzo turno di guardia della notte, Teodoro svegliò Eleonora. Simeone fu lasciato a occuparsi di Imogene, mentre gli altri due seguirono Firuz sulla piattaforma della principale delle "Sorelle Gemelle". L'armeno era silenzioso ma deciso nel suo proposito, un uomo, secondo Teodoro, che aveva chiuso una porta della sua vita e si accingeva ad aprirne un'altra.

Eleonora si sentiva come in un sogno. Non avvertiva alcun rumore nelle tenebre sotto di lei, mentre una leggera brezza rinfrescava i loro volti sudati.



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