Contreras Claire - Hearth series 02 - 2015 - Love is forever by Contreras Claire

autore:Contreras Claire [Contreras Claire]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, Contemporary
ISBN: 9788822703149
Google: jHF_DQAAQBAJ
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2016-12-13T23:00:00+00:00

Capitolo sei

Il presente

Jensen

Non ho mai conosciuto mio padre. Sapevo di lui, ma non l’ho mai incontrato. Non sapevo nemmeno chi fosse fino alla vigilia del mio tredicesimo compleanno, quando scoprii il suo nome di battesimo. Quella notte, quando qualsiasi madre sarebbe stata impegnata a impacchettare un regalo per il proprio figlio, la mia era impegnata a fare la valigia. Entrai nella sua stanza perché sentii un rumore e pensai che fosse caduta. Era una forte bevitrice, e mentre la maggior parte dei bambini nella mia classe avevano le borse sotto gli occhi perché rimanevano in piedi fino a tardi a giocare ai videogames, io avevo le borse sotto gli occhi perché di solito passavo la nottata a tenerle i capelli castano ramato lontano dal viso mentre lei vomitava. Gli insegnanti mi ritenevano un irresponsabile perché spesso mi dimenticavo i compiti e non avevo il coraggio di dire loro che studiavo accucciato sul pavimento del bagno, e che spesso i compiti finivano imbrattati dal vomito di mia madre.

Non ero brillante come Oliver, o benestante come Victor. Non eccellevo in nessuno sport come Junior, ma avevo un buon cuore e quello può portarti lontano. Spesso mi svegliavo dopo aver dormito due ore e studiavo, solo per dimostrare a mia madre che anch’io potevo prendere bei voti. Entrai a far parte della squadra di baseball e falciavo il prato dei vicini, pensando di guadagnarmi il rispetto di mia madre così facendo. Ma quella notte, quando la scoprii a fare le valigie e si voltò a guardarmi, strabuzzando gli occhi grigi nel vedermi sulla porta, quella notte mi resi conto che nessuna di quelle cose avevano importanza per lei. E non ne avrebbero mai avuta.

«Perché non sei a letto Jens?», mi chiese biascicando leggermente le parole.

«Cosa stai facendo?», le domandai in tono sommesso, osservando la sua mano bloccarsi all’interno della borsa.

«Non resisto più», mi rispose piangendo. «Non posso stare qui e fingere di sapere come fare la madre, quando sappiamo entrambi che non è così. Non ce la faccio… gli somigli troppo. Più diventi grande, più somigli a lui. E io non voglio…». Fece una pausa tirando su col naso. «Non voglio finire con l’odiarti».

«Te ne vai?». Sentivo che mi tremava la voce. La maniglia della porta tintinnava a causa della mia presa incerta.

«Solo per un po’. Ho bisogno di tempo per schiarirmi le idee», mi rispose. «Archer ha sistemato tutto: ho diviso il conto in banca, così anche tu avrai ciò che ti spetta».

«Archer?», sussurrai, cercando di concentrarmi per rimandare indietro le lacrime che mi affioravano agli occhi.

«Tuo… padre».

«Intendi dire il mio donatore», le risposi. «È così che lo chiami. Il mio donatore».

«Be’, non è presente, giusto?», sentenziò assottigliando gli occhi. «Mi aveva promesso il mondo, mi ha messa incinta e poi mi ha offerto soldi per tenerci buoni. Be’… non resisto più. Non posso più andare avanti così». Ormai piangeva, col viso sepolto tra le mani e nascosta dai capelli. Fissai lei, la valigia sul letto, la sua stanza, il pavimento.

«Perché te ne vai?», le chiesi.

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