Frammenti di vetro by Inga Gaile

Frammenti di vetro by Inga Gaile

autore:Inga Gaile [Gaile, Inga]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ISBN: 9791280720191
editore: Mar dei Sargassi Edizioni
pubblicato: 2024-01-14T23:00:00+00:00


Brevi note per orientarsi in questo libro

Il romanzo Frammenti di vetro (in lettone Stikli) si svolge in Lettonia tra il 1937 e il 1939, all’epoca della dittatura di Kārlis Ulmanis (1877-1942). Instaurata attraverso un colpo di stato nel maggio 1934, fu una dittatura relativamente morbida, rispetto ad altre contemporanee, e di breve durata. Nel 1940, l’annessione all’Unione Sovietica – esito dei protocolli segreti al patto di non aggressione tra la Germania nazista e l’Unione Sovietica (23 agosto 1939) – cancellò, insieme al regime di Ulmanis, la Lettonia stessa come nazione indipendente fino alla sua restaurazione nel 1991.

Tutti i personaggi principali di questo libro, le cui voci si intrecciano toccando diversi piani temporali, sono però segnati, in maniera spesso dolorosa e traumatica, da precedenti fatti della storia novecentesca del paese baltico, che affiorano tra le righe e sono immediatamente noti al lettore lettone, ma non a quello italiano. Tento quindi di offrirne un conciso panorama che possa aiutare a orientarsi nel romanzo.

Il territorio dell’attuale Lettonia diventò una nazione nel 1918, in seguito al disfacimento dell’impero russo nel quale le regioni lettoni erano state inglobate, in momenti diversi, a partire dal 1721. Ciò tuttavia non intaccò in profondità le locali strutture di potere, che rimasero in prevalenza nelle mani della nobiltà tedesca, erede dei Cavalieri teutonici che erano arrivati sul Baltico nel XIII secolo, cristianizzando e asservendo le popolazioni indigene. Un quarto di sangue tedesco e aristocratico ha nel romanzo il giovane medico Kārlis Vilks, il cui cognome significa “lupo” (in tedesco Wolf). Kārlis è discendente di servi e di padroni, di lettoni e di tedeschi; l’alterigia degli ultimi nei confronti dei primi è evidente nei modi di nonna Johanna, la baronessa.

Prima ancora della grande guerra e della successiva indipendenza, un momento cruciale nella storia del Baltico fu il 1905, sfondo delle memorie dolorose di Ilze, la madre di Kārlis. La prima rivoluzione russa toccò infatti con violenza anche la Lettonia. Ci furono scioperi, manifestazioni, furono create milizie popolari. Qui la rabbia non si rivolse solo contro il governo zarista, ma anche contro i padroni tedeschi e il clero luterano. In tutta la Lettonia moltissimi castelli, residenze e proprietà dei baroni furono incendiati, razziati, devastati. Dopo la proclamazione della legge marziale, contro i partecipanti ai moti si scatenò la reazione dell’esercito, delle formazioni militari locali create dai padroni tedeschi e della famigerata Centuria nera (lettone melnā sotņa, russo černaja sotnja, organizzazione che raccoglieva gruppi filo-zaristi e ultranazionalisti russi) a cui si accenna nel romanzo.

Dopo lo scoppio della guerra mondiale il Baltico, ancora parte dell’impero zarista, si ritrovò presto sulla linea del fronte tra i due eserciti – il tedesco e il russo – che correva lungo il fiume Daugava. Già nel 1915 la Germania era riuscita infatti a occupare vasti territori lettoni, con l’intenzione di inglobare permanentemente tutta la regione nel suo impero al termine della guerra, sottoponendola a un processo di germanizzazione forzata. Nello stesso periodo si formarono speciali unità di fucilieri (strēlnieki), corpi di volontari che combattevano per lo



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