Il Tempio Della Luce by Daniela Piazza

Il Tempio Della Luce by Daniela Piazza

autore:Daniela Piazza [Piazza, Daniela]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858635391
Google: OGfSKMZCRpsC
Amazon: 8817058963
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-01-01T23:00:00+00:00


Aprile 1466

Il primicerio, seguito dai tre giovani e Onorio, imboccò un altro cunicolo, il cui ingresso era occultato da una sporgenza della roccia.

La galleria si inabissava ancora di più nelle viscere della Terra per poi tornare a risalire, dopo una brusca svolta, e passare sotto un ampio arco naturale, con incisi una serie di segni identici a quelli sulla porta segreta nel corridoio sotto il Compito; segni su cui Niccolò e Angelica si erano tante volte interrogati.

«Nel buio la luce» tradusse per loro il sommo druido. Poco oltre era affissa una tavola con un’iscrizione in latino che riportava il verso 19 del Salmo 145 della Bibbia: “Il Signore adempie il desiderio di quelli che lo temono, ode il loro grido, e li salva”.

Quindi i cinque si ritrovarono in una vasta caverna di forma ottagonale. Niccolò sospettò che si trattasse dell’altro antico battistero, San Giovanni alle Fonti, quello in cui sant’Ambrogio aveva battezzato sant’Agostino. I suoi compagni nel frattempo se ne stavano immobili a bocca aperta, incapaci di esprimere a parole la meraviglia che provavano: ciò che si parava loro davanti superava qualsiasi immaginazione.

Il pavimento della caverna, più basso al centro, in corrispondenza dell’antica vasca battesimale, era decorato da un enorme esagramma, emblema di saggezza, disegnato con pietre bianche incastrate nel fondo scuro della terra; la stella a sei punte, o sigillo di Salomone, formata da due triangoli equilateri intrecciati, era simile a quelle che arricchivano il pavimento della sacrestia aquilonare realizzato da Marco Solari.

Niccolò e i compagni sapevano che simboleggiava l’unione degli elementi terrestri, Terra e Acqua, con quelli celesti, Aria e Fuoco, ma allo stesso tempo anche Maria, luogo d’incontro tra Terra e Cielo, l’incarnazione e l’unione del principio maschile con quello femminile: in una parola, la perfezione, necessaria al compimento della Grande Opera.

Altre tavole di legno scritte o dipinte si trovavano appese un po’ ovunque; perlopiù si trattava di citazioni bibliche, ma qua e là spuntavano frasi loro ignote.

Un sottile rivolo d’acqua attraversava l’antro da parte a parte, formando, poco prima di incunearsi in un anfratto della roccia e sparire, una piccola vasca traboccante di liquido limpido. In una sorta di cavità vicina all’ingresso, su un altare marmoreo, troneggiava un’altra statua della Madonna nera, più piccola di quella nella grotta del lago, ma altrettanto solenne. E davanti alla statua, su un piatto dorato, il sommo druido posò la Pietra di Luce che aveva portato con sé.

Il primicerio Francesco, intuendo la domanda eccitata che gli voleva rivolgere Niccolò, gli fece cenno di tacere e li invitò a inginocchiarsi davanti all’altare e a rispondere con gioia alle invocazioni di aiuto e dichiarazioni di fede in Dio e nella Vergine che si accingeva a intonare: «Ave, gloriosa, virgo speciosa, ave, stella maris, clara lux solaris. Ave coeli porta, de qua lux est orta, mater orphanorum, portus miserorum».

Al termine della meditazione il sommo druido li condusse davanti a un enorme focolare, sulla cui fronte anteriore una scritta recitava: “Ne loquaris de Deo absque lumine”, “Non parlare di Dio senza luce”. Al momento



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