Il Tempio E La Croce by Katherine Kurtz & Deborah T. Harris

Il Tempio E La Croce by Katherine Kurtz & Deborah T. Harris

autore:Katherine Kurtz & Deborah T. Harris [Kurtz, Katherine & Harris, Deborah T.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Historical
editore: Nord
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


21

«Non so cosa darei per sapere chi erano quegli uomini», osservò Torquil più tardi quella sera, mentre lui e Arnault sedevano rannicchiati accanto a uno striminzito falò, in un isolato bosco di abeti. «Una masnada rozza e selvaggia, non c'è che dire...

probabilmente dell'estremo nord... Ma non assomigliavano a niente che avessi mai visto in precedenza. E quei simboli che avevano dipinti sulla fronte?»

«Il segno totemico di un qualche clan, forse? O un simbolo rituale?

Sembrava la testa di un animale; di un toro, penso. In termini magici, un simbolo del genere potrebbe essere usato grossomodo come noi potremmo usare l'immagine di un santo, per attrarre l'attenzione; tranne che quello era... be', non dirò 'precristiano', perché anche ciò che ci ha aiutato a respingere l'attacco è precristiano.»

«Qualcosa di appartenente a un diverso retaggio spirituale, allora.

Non giudaico-cristiano, bensì... celtico, forse?» propose Torquil.

Arnault scosse il capo, lo sguardo fisso sulla misera fiamma del loro falò. «Se era celtico, di certo non lo era nel senso in cui lo intenderebbero Fingon e i suoi monaci. E non penso neppure che fosse un simbolo druidico. Ninian ci ha raccontato che quando san Patrizio ha portato per la prima volta il cristianesimo su queste isole, e ha usato l'immagine del trifoglio per spiegare il mistero della Trinità, alcuni dei druidi che ha incontrato erano già pronti per quel nuovo modo di guardare a Dio. Essi non lo hanno considerato un rimpiazzo, ma un compimento.»

Torquil sbuffò. «Non so perché, ma non credo che gli uomini di oggi lo vedessero come un compimento.»

Arnault concordò. «Detto fra noi, non ti è sembrato strano che degli uomini di campagna, dalla preparazione piuttosto rozza, sferrassero un attacco contro un gruppo di cavalieri evidentemente meglio armati e dotati di corazze, e che per di più già si trovavano in assetto da combattimento? E perdonami se ciò ti sembrerà borioso, ma trovo difficile credere che un così nutrito manipolo di templari non sia riconosciuto per quello che in effetti è. Sfidare una forza del genere perché ci si è costretti è una cosa, attaccare deliberatamente un'altra. E

a giudicare dall'attacco, non sembrava davvero che quegli uomini si fossero imbattuti in noi per caso.»

«No, sono d'accordo. Sembrava un agguato premeditato.»

I due avevano cavalcato cercando di coprire quanta più strada possibile prima che il buio li costringesse a fermarsi per la notte. La loro unica speranza era di aver messo molta distanza tra loro e i templari di de Sautre. Di malumore, Torquil raccolse un bastone da terra e attizzò il fuoco scoppiettante cercando di dimenticare la fame.

Le sacche appese alla sella dei cavalli rubati avevano offerto ben poche ghiottonerie: croste di pane secco e un pezzo di formaggio ammuffito. Si erano divisi quel misero pasto, perché non avevano nient'altro da mangiare e non volevano attirare l'attenzione su di loro in quella zona. Era comunque probabile che de Sautre e i suoi uomini vivessero dei frutti della terra o chiedendo ospitalità in giro durante gli spostamenti.

«Spero che de Sautre, quando avrà modo di ripensarci con calma, saprà



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