Le memorie di Sven Stoccolma by Nathaniel Ian Miller

Le memorie di Sven Stoccolma by Nathaniel Ian Miller

autore:Nathaniel Ian Miller [Nathaniel Ian Miller]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-03-25T23:00:00+00:00


40

Rimasi solo – quasi del tutto – per i successivi quattro anni. Non proprio quattro: circa. Il primo durò in eterno. Degli altri che seguirono, ricordo poco.

Quando Tapio se ne andò, a giugno, mi lasciò una lista dei compiti che pensava dovessi svolgere. Era pesante, le pagine erano tantissime, come il contratto di un minatore. I doveri andavano da quelli ovvi ed essenziali (ad esempio, predisporre le risorse invernali, mantenere le trappole pulite e oliate) a quelli che forse lo erano meno (ad esempio, fare scorta di legna e pellicce per almeno tre anni, nel caso in cui dovesse diminuire la materia prima, andare alla ricerca di posti per le trappole in modo da coprire ogni zona, mantenere una corretta igiene). Ancora oggi non sono certo di sapere se si aspettasse che facessi tutte quelle cose, o se volesse semplicemente assicurarsi che mi tenessi occupato, per il bene del corpo e della mente. Disse che avrei dovuto eseguire metà dei compiti durante la prima estate e l’altra metà durante l’inverno, e a quel punto avrei potuto fare un’altra lista. Al che io risi mestamente. Ma lui no.

Quando Tapio salì sulla nave, fui travolto da una specie di panico, oltre che da una pesantezza che non riuscii a scrollarmi di dosso per alcuni giorni. Anche Eberhard sembrava depresso, sebbene i suoi pensieri fossero difficili da interpretare. Gli parlavo spesso ad alta voce, e quando lo facevo lui distoglieva lo sguardo, come se rivolgermi a lui direttamente fosse un atto insolente.

Ma Tapio aveva ragione, ovviamente: trovai la via d’uscita dal buio tunnel impegnandomi in compiti difficili. Non era complicato trovare distrazioni. L’estate a Raudfjorden non ha eguali in quanto a bellezza. Ci si dimentica facilmente che il verde può crescere in un paesaggio lunare, e quindi la presenza di qualsiasi tipo di vegetazione può far sembrare un luogo così desolato un bosco verdeggiante. Il nord e l’est dell’arcipelago sono il vero Artico, se mi è consentito un termine così soggettivo. Lungo la costa occidentale, in balia della corrente dello Spitsbergen, ci sono molti luoghi che in estate non appaiono dissimili dalla Svezia settentrionale: campi erbosi, felci, fiori di campo e salici. A nord si può trovare una vegetazione così fitta solo sotto le scogliere degli uccelli, dove la roccia sterile è stata ricoperta di escrementi per millenni. In altre zone, la vegetazione è scarsa anche in piena estate, perché non ci sono calde correnti atlantiche capaci di contrastare l’implacabile erosione polare, e il danno causato dal ghiaccio è notevole. Il camedrio cresce a ciuffi. A Reinsdyrflya si trovano – grazie alle renne – tundre semiprotette con l’alopecuro polare o, più comunemente, il giunco artico. Qualcosa quelle bestie devono ben mangiarlo, dopotutto. Ma anche a Raudfjorden ci sono fugaci momenti di grazia, perché il colore esplode improvvisamente da gruppi isolati di bistorta alpina, ranuncolo giallo zolfo, erica bianca artica e sassifraga viola. Lì, si può aspirare a una forma lieve di oblio.

Così trascorsi la mia prima estate solitaria, tra riflessioni dolci e amare e una frenetica operosità.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.