Le ossa di Dio by Leonardo Gori

Le ossa di Dio by Leonardo Gori

autore:Leonardo Gori [Gori, Leonardo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thriller, Suspense, Narrativa, Generica, Storia
ISBN: 9788817017640
Google: vFDxPQAACAAJ
Amazon: 8817017647
editore: Rizzoli
pubblicato: 2007-02-14T23:00:00+00:00


Vie di fatto

Ginevra era terrorizzata quando scese in strada, sola e

vestita da uomo, e si diresse verso il Ponte Vecchio. Sotto

la radice di Cristo: aveva pensato per ore a tutte le

possibili spiegazioni di quell'astruso messaggio di

Leonardo, ma l'idea di Niccolò restava la più ragionevole.

Doveva trattarsi di un nascondiglio sacro e sotterraneo,

che aveva a che fare con le origini. Se Leonardo era in

città, com'era logico attendersi seguendo le informazioni

in suo possesso, c'era un solo luogo che poteva

corrispondere a quelle caratteristiche.

La folla si faceva più fitta via via che si approssimava il

ponte più antico della città, che alcuni giuravano costruito

dai romani, altri riedificato dopo il terribile diluvio del

1333. Ginevra lo superò, fra le maleodoranti botteghe dei

beccai, e fu sulla strada che portava a Palazzo Pitti, la

regale dimora eretta dalla più importante famiglia rivale

dei Medici. Per quanto incompiuta, era l'abitazione più

bella di Firenze e forse del mondo intero. La costruzione

che lei aveva in mente, ovvero la radice di Cristo, era

invece immensamente più antica e nascosta in una

piccola piazza, quasi solo una rientranza della strada.

Santa Felicita era fra le più venerabili chiese di

Firenze: per le numerose tombe che ospitava, di mercanti

greci e siriani del V secolo, poteva anche dirsi la più

antica. Quella chiesa era certamente una radice di Cristo

a Firenze. Forse anche il tempio di San Giovanni era

altrettanto vetusto, ma per la sua posizione centrale e per

la stessa perfetta geometria della sua pianta, non poteva

offrire nascondigli di alcun tipo. Di ciò Ginevra non si

riteneva affatto sicura, perché sapeva che il genio di

Leonardo poteva trovare in un minuto quel che gli occhi

degli altri mortali non vedevano in cent'anni; ma le

mancava il tempo e doveva rischiare.

La porta della canonica, di fianco alla chiesa, era

aperta e si intravedeva il chiostro ombroso. La giovane

donna, infagottata nei suoi abiti maschili, varcò la soglia e

guardò tra le colonne, cercando qualche finestra che

potesse offrirle l'indizio di una stanza segreta o di un

sotterraneo celato alla vista, ma non notò alcun

particolare che fosse immediatamente rivelatore. Dal

chiostro si accedeva alla chiesa, e allora entrò nella

penombra del tempio vuoto, si fece svelta il segno della

croce ma si rese subito conto, scoraggiandosi alquanto,

che sotto ogni lapide sepolcrale, sotto ogni lastra di

marmo o di pietra poteva celarsi un passaggio segreto.

Cosa poteva fare? Mettersi forse a urlare: «Messer

Leonardo!» in quel luogo sacro e farsi arrestare dai birri,

come pazza? Dalla porticina della sacrestia vide uscire un

prete, che si avviò subito verso di lei. Era un giovane

magro e alto, con la voce acuta come quella di una

fanciulla o di un castrato: «Messere, non potete, la chiesa

oggi è chiusa al culto, dobbiamo prepararla per...».

Il curato fece un balzo all'indietro, quando si accorse

che colui che credeva un giovane e nobile cavaliere era

invece una donna travestita. Le fece cenno di uscire,

strabuzzando gli occhi in modo buffo. Ginevra cercò di

protestare, ma il giovane prete pareva davvero

scandalizzato e sul punto di gridare, e con il braccio

proteso e l'indice in alto le indicava la via del chiostro.

Poiché lei esitava, giunse anche a sospingerla: Ginevra

camminava all'indietro, rischiando di inciampare, e fu sul

punto di prendere lo stiletto e



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