L'ira di Dio by Costanza DiQuattro

L'ira di Dio by Costanza DiQuattro

autore:Costanza DiQuattro [DiQuattro, Costanza]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini+Castoldi
pubblicato: 2024-02-03T15:40:26+00:00


Capitolo 17

Ibla, 12 gennaio 1693

La notte rotolò via come una lucida follia, le ore scandite da una ninna nanna di pianti, voci e grida scendevano, con la mollezza di un velo, su migliaia di corpi aggrovigliati. Ognuno era impegnato a cercare i propri cari, i propri resti, il proprio passato.

Nessuno, nella corsa concitata di chi implorava e di chi soccorreva, prestò attenzione a un uomo – piegato su se stesso – che urlava il suo dolore dondolandosi e lamentandosi come una prefica. Albeggiava quando Bernardo sentì una voce ripetere il suo nome.

«Padre Bernardo, padre Bernardo…»

Volse intorno lo sguardo con gli occhi tumefatti dalle lacrime e arrossati, cercando chi lo stesse chiamando.

«Sono fra Lorenzo, vi ricordate?»

Il padre parroco riabbassò lo sguardo sullo scempio che stringeva tra le braccia e non parlò.

I corpi di Eligio e Tresina s’erano trasformati in marmo, freddi e rigidi, inespressivi. Cercò di coprirli meglio con quei pochi stracci, come per proteggerli dal freddo o dagli sguardi altrui. Ricominciò a piangere.

«Venite al convento con me; l’ala del refettorio non è crollata e molta gente si sta accampando da noi. C’è una minestra calda e un pagliericcio dove dormire.»

Bernardo non reagiva, come se la voce del frate, lontana, nemmeno lo raggiungesse e le sue parole confuse fossero incomprensibili. Continuò ad accarezzare il viso smunto di Tresina, l’incarnato d’alabastro sul quale traspariva, come la tela di un ragno, un reticolo ormai immobile di vene. Poi percorse con l’indice il profilo di Eligio, il nasino all’insù, le gote rotonde, l’attaccatura morbida dei capelli.

«Dove saranno?» chiese distaccato, con un timbro che lui stesso stentò a riconoscere.

Il frate, che si era tenuto distante per pudore e rispetto, fece un piccolo passo in avanti e sospirò.

«Sono già alla casa del padre; i loro corpi giacciono immobili su questa terra ma la loro anima vive e vivrà in eterno.»

«Sciocchezze!» tuonò Bernardo alzando gli occhi al cielo. «Dov’era Dio quando tremava la terra? Dov’era quando le case crollavano le une addosso alle altre? Dove, quando il silenzio è stato violentato dalle grida, quando i suoi figli, che dice di amare, sono morti, così, schiacciati come formiche nei loro rifugi… dov’era il vostro Dio?»

Fra Lorenzo si slacciò il mantello che stringeva sotto il collo e lo poggiò sulle spalle nude di Bernardo.

«Siete sconvolto, padre. Dovete prendervi cura di voi e pensare a quanti hanno bisogno del nostro aiuto… Qui passeranno i monatti, ahimè stanno già raccogliendo centinaia di vittime. Il governatore teme una epidemia e ha ordinato che nessun corpo dovrà rimanere insepolto.»

«Non lascerò che i loro corpi vengano gettati in una fossa comune.»

Bernardo aveva ripreso colore in volto e i suoi occhi s’erano illuminati di rabbia e risolutezza.

«Lasciate che seppellisca le persone che più ho amato, laggiù, oltre il fiume, e poi vi seguirò.»

Il frate, acerbo nell’età con i tratti candidi dell’innocenza, non sapeva decidersi tra il compito che gli era stato affidato di portare i sopravvissuti al sicuro e l’istinto compassionevole di disobbedire per aiutare un uomo a compiere quell’ultimo gesto di pietà. Si torturò le mani infreddolite e osservò lo strazio del parroco.



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